Pedagogical Guide

 

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Come favorire l’integrazione di studenti con specifiche necessità

L’inclusione di tutte le tipologie di studenti, in particolare i ragazzi con DSA[37], è essenziale affinché questo modo innovativo di promuovere l’istruzione STEAM attraverso le Escape Room funzioni in modo efficiente. In questa parte della guida, forniremo una panoramica delle diverse tipologie di DSA, delle difficoltà che possono incontrare i ragazzi in una Escape Room e dei possibili modi di impostare l’esperienza per renderla inclusiva.

5.1 Determinazione dei gruppi target

Per rendere inclusiva un’Escape Room, il primo passo da fare è determinare il gruppo target dell’Escape Room. È necessario identificare le peculiarità delle persone che stanno per sperimentare l’Escape Room al fine di adattare l’esperienza di apprendimento, in modo che tutti gli alunni possano trarne beneficio. Dal momento che l’intento è quello di sviluppare delle Escape Room didattiche, in questa sede focalizzeremo la nostra attenzione sui Disturbi Specifici dell’Apprendimento. Occorre sottolineare che gli adattamenti consigliati per i DSA sono di solito utili per tutti gli alunni.

In primo luogo, si consiglia di capire se alcuni partecipanti hanno esigenze specifiche. Vi sono compiti particolarmente difficili per i partecipanti? Che tipo di gruppo è: è composto da persone che hanno bisogni similari o è un gruppo misto? Quanti sono? Qual è la fascia d’età? Una volta indagati questi aspetti, risulta necessario stilare un elenco delle esigenze specifiche da soddisfare per l’Escape Room e pensare a come adeguare ragionevolmente i materiali e l’esperienza.

5.1.1 Inclusione nelle Escape Room

Il design stesso di una Escape Room è spesso fonte di difficoltà per l’inclusione. Per comprendere questi ostacoli, forniremo in questa sede una sintetica introduzione dei diversi Disturbi Specifici dell’Apprendimento, in modo che risulti più agevole identificare il gruppo target ed apportare gli adattamenti necessari.

È importante capire che i Disturbi Specifici dell’Apprendimento, non derivano da una menomazione fisica, da una disabilità motoria o da un ritardo mentale. Inoltre, non sono dovuti a un disturbo emotivo, né da uno svantaggio di natura economica, ambientale o culturale. I Disturbi Specifici dell’Apprendimento hanno una causa neurobiologica che influisce sul modo in cui il cervello elabora le informazioni e può influire sullo sviluppo cognitivo delle capacità di apprendimento, come leggere, scrivere, parlare, fare calcolo o pianificare e coordinare compiti motori. Specificando ulteriormente, il cervello di una persona con un Disturbo Specifico dell’Apprendimento funziona in modo diverso quando si tratta di ricevere, integrare, conservare ed esprimere informazioni. Per tale motivo, in alcuni casi può risultare difficile elaborare alcune informazioni e determinati stimoli.

Esistono diverse tipologie di DSA e nonostante siano specifici, in alcuni casi, possono anche sovrapporsi.

5.1.2 Cosa sono i DSA?

La dislessia è il primo e più comune Disturbo Specifico dell’Apprendimento. Si tratta di un disturbo cognitivo che si traduce in difficoltà di lettura e di elaborazione linguistica. Quello che succede è che il cervello impiega più tempo del solito per identificare e collegare lettere e parole con altri tipi di conoscenze. Questo disturbo può influenzare la fluidità della lettura, la decodifica, la comprensione della lettura, la memorizzazione, la scrittura, l’ortografia e, talvolta, il parlato. Non è raro che si sovrapponga ad un’altra difficoltà, un fenomeno – questo – chiamato co-occorrenza.

La disgrafia di solito influisce sulla capacità di scrittura di una persona e sulle abilità motorie fini. Può presentarsi sotto forma di difficoltà con l’ortografia, l’organizzazione dello spazio sulla carta, nel mettere in sequenza nella frase le parole, con lettere e/o parole sovrapposte, e con spaziature incoerenti.

La discalculia consiste nella difficoltà a comprendere i numeri ed apprendere elementi di matematica. In questo caso, il memorizzare ed organizzare i numeri può risultare una grande difficoltà, così come effettuare operazioni di calcolo e di matematica astratta. Anche leggere l’ora e fare stime sulla tempistica può essere problematico.

La disfasia influisce sulla capacità di una persona di parlare e comprendere le parole pronunciate. Questo può tradursi in una difficoltà di sequenziare le frasi, il discorso ascoltato può a volte suonare come una lingua straniera, in cui non si è in grado di valutare quando una parola finisce ed inizia la successiva.

La disprassia è caratterizzata da difficoltà che interessano la capacità motoria fine, come – ad esempio – la coordinazione occhio-mano per la lettura o scrittura da una riga all’altra. Si manifesta in difficoltà di movimento e di coordinazione, e di conseguenza di linguaggio e di parola. Anche se questo disturbo è generalmente classificato come Disturbo della Coordinazione dello Sviluppo e non come Disturbo Specifico dell’Apprendimento, lo terremo comunque in considerazione, in quanto anch’esso impatta sul processo di apprendimento e sull’educazione.

Il fenomeno della co-occorrenza

Una ulteriore difficoltà può presentarsi sotto forma di co-occorrenza di più disturbi nello stesso allievo. Secondo la pubblicazione del 2014 dell’Istituto Nazionale Francese di Ricerca Medica e Sanitaria (Inserm), il 40% dei ragazzi con un “Dys”, un Disturbo Specifico dell’Apprendimento, presentano insieme un ulteriore Dys.

Secondo l’Associazione Europea per la Dislessia:

  • il 50% delle persone con dislessia è anche disprassico.
  • il 40% delle persone con disprassia è dislessico o affetto da disturbi dell’attenzione.
  • l’85% delle persone con disfasia è anche dislessico.
  • il 20% delle persone con dislessia è affetto da disturbi dell’attenzione con o senza iperattività.
  • il 50 % dei ragazzi iperattivi è dislessico ecc.

Tutti questi disturbi riguardano aree specifiche in cui lo svolgimento di determinati compiti possono risultare difficoltosi. Una Escape Room è per natura sua natura una sfida, e può rivelarsi ancora più difficile per le persone con un Disturbo Specifico dell’Apprendimento. Vi sono diversi elementi che possono essere messi in atto per consentire anche agli alunni con un Dys di vivere l’esperienza in modo migliore.

Nella parte che segue, si esamineranno alcune cose da evitare e alcune cose da sottolineare al fine di creare un’esperienza stimolante e inclusiva per tutti gli alunni.

5.2 Cosa evitare quando si crea una Escape Room pedagogica e cosa enfatizzare

5.2.1 Riguardo alla Gestione del Gruppo

Impostiamo la scena

Si consiglia di svolgere un briefing molto chiaro e strutturato e di spiegare in anticipo come funziona una Escape Room.
Avere tutte le regole generali e di sicurezza scritte in punti visibili, anche all’interno della stessa stanza sarà di grande aiuto (in una forma originale e coerente con il tema).

È fondamentale prendere del tempo per illustrare lo scopo della Escape Room, per ricordare agli alunni che affronteranno diversi compiti, che il lavoro di squadra e una buona comunicazione sono essenziali se vogliono riuscire ad uscire dalla stanza.

É sempre meglio evitare di utilizzare trabocchetti con gli alunni Dys. Tuttavia, se si dovessero usare è necessario avvertire gli alunni che potrebbero essercene.
Prediligere ciò che è piccolo.

Prediligere ciò che è piccolo

Mantenere piccoli i gruppi nella escape room migliora l’inclusività in quanto riduce la quantità di persone che circolano e, inoltre, facilitando gli spostamenti nella stanza permette a tutti gli alunni di partecipare pienamente. In questo modo anche i ragazzi dislessici e con disprassia potrebbero trarne beneficio per agire e collocarsi nello spazio. I livelli di stress che caratterizzano un luogo affollato potrebbero essere ridotti, consentendo una comunicazione più facile ed una migliore concentrazione.

5.2.2 Riguardo alla gestione dello spazio

Mantenere lo spazio arioso

Si raccomanda di disporre di uno spazio facile da percorrere e il più possibile sgombro di oggetti al centro. In questo modo, ciò permetterà ai giocatori di passare da un angolo all’altro senza urtare oggetti di scena o altri giocatori, cosa che può essere fonte di stress e/o infortuni.

Inoltre, per impedire agli alunni di guardare nei luoghi in cui non sono tenuti a guardare, in genere il soffitto, le pareti interne, ecc. si consiglia di contrassegnare chiaramente i posti “off-limits” con degli adesivi, o di organizzare la stanza in modo che gli alunni abbiano accesso solo a una parte di essa, utilizzando le panchine per creare una stanza all’interno della stanza, ad esempio.

Essere coerenti

La coerenza, oltre ad essere di aiuto per gli alunni con DSA, in generale è una caratteristica essenziale per l’Escape Room. È importante utilizzare tipologie di indizi coerenti con il tema e disporre di passaggi chiari tra le diverse sfide. In questo modo è possibile evitare la confusione, attenendosi alla logica della stanza. In alcuni casi si preferisce ricorrere a trabocchetti, informazioni inutili o semplici distrazioni; si raccomanda vivamente di evitare il più possibile tutto questo quando partecipano ragazzi con difficoltà.

5.2.3 Le tipologie di esercizi

Per gli alunni con DSA, una delle migliori strategie da adottare è quella di diversificare le tipologie di codici, indizi, indovinelli, enigmi, ecc. ed il loro tipo di supporto: scritto, sonoro, a base di luci, disegnato, matematico, a base di rebus fisici, ecc. Gli stimoli multisensoriali sono fondamentali in questo modo di agire. Tuttavia, la stimolazione multisensoriale non deve equivalere ad un’eccessiva stimolazione. È importante evitare un sovraccarico di informazioni diverse nello stesso momento. La diversificazione contribuisce anche a limitare la quantità di testi scritti e/o appunti da trascrivere.

5.3 Adattamento dei codici

I codici possono rivelarsi particolarmente difficili in alcuni casi per gli alunni con DSA. Per tale motivo, la prima cosa da prendere in considerazione è: quale tipo di codici utilizzare?

5.3.1 Cifrari e codici basati su lettere

I cifrari e i codici più famosi sono basati su lettere e richiedono quindi una scrittura e una lettura ancora più complicate del solito. Se usati correttamente, questi cifrari e codici possono essere utili, ma occorre tenere presente che la lettura e la scrittura sono alcune delle principali difficoltà per gli alunni con DSA e, perciò, dovrebbero essere evitate il più possibile.

Nello spettro dei codici basati sulle lettere, si consiglia di utilizzare codici brevi, con del materiale di supporto per decifrarli. Vi sono dei codici basati su una pagina di un libro e un pezzo di carta con dei buchi che, una volta sovrapposto alla pagina del libro, rende visibili alcune lettere (attraverso i fori). Questo modo di utilizzare un codice basato sulle lettere è più facile per le persone con DSA, in quanto non c’è una trascrizione o una lettura.

Si può anche usare un cifrario a sostituzione con un disco che fornisce le lettere corrispondenti, o un cifrario a griglia.

Ad esempio,[38]

Un altro modo originale per crittografare un codice è quello di utilizzare una scitala. È uno strumento abbastanza semplice per trovare il codice di un rompicapo di parole che non dovrebbe essere troppo difficile. Per realizzare una scitala, occorre un tubo di qualsiasi tipo, attorno al quale si deve avvolgere una lunga striscia di materiale con delle lettere scritte su di essa. Una volta avvolta interamente, comparirà una parola su un lato.[39]

5.3.2 Cifrari e codici basati su simboli

Non tutti i codici usano lettere, ci sono molti codici che utilizzano simboli, colori o segnali (luci, suoni). Il più famoso tra questi è probabilmente il codice morse, che è interessante perché può essere usato anche con i suoni o con la luce. L’uso di diversi mezzi di comunicazione, al di là dello scrivere, per codificare è particolarmente interessante per gli alunni con DSA.

Ve ne sono molti, come i classici testi criptati con simboli in cui ogni lettera è sostituita da un simbolo. Anche in questo caso, come per i codici basati sulle lettere, vi possono essere difficoltà da tenere in considerazione.

Se si utilizza un codice, di qualsiasi tipo, sarebbe meglio evitare che le parti del codice siano sparsi ovunque e, se possibile, in caratteri o dimensioni diverse. Dover assemblare due o tre parti può andar bene, purché le parti possano essere assemblate in modo da poter essere lette assieme in una sola volta.

Se si utilizza la scrittura all’interno dell’Escape Room, sarebbe necessario usare un carattere Dys-friendly, come l’Arial o il Century Gothic, e fare attenzione alla leggibilità e al contrasto del testo. Si dovrebbe preferire una dimensione dei caratteri compresa tra 12 e 14, con un’interlinea di 1.5. Inoltre, risulta opportuno supportare il testo con immagini, disegni o dipinti. Anche degli oggetti possono aggiungere qualcosa all’esperienza. Così come, l’utilizzo di una tastiera al posto della scrittura a mano può considerarsi un valido d’aiuto.

5.4 Adattamento dei lucchetti

I lucchetti sono dei grandi ostacoli per le persone con DSA. Le capacità motorie fini sono spesso una difficoltà, il che significa che, a seconda del lucchetto, questo può causare un severo impedimento. Tuttavia, per fortuna, sul mercato si trova una grande varietà di lucchetti che sono più facili da manipolare per gli alunni con DSA.

I lucchetti semplici con chiave, a condizione che non siano piccoli, vanno generalmente bene. La regola generale è quella di evitare il più possibile lucchetti che richiedono capacità motorie fini, predisponendo un lucchetto grande e facile da usare.

I lucchetti con lettere possono essere un ostacolo, sia perché comportano il dover comporre una parola sia perché richiedono l’utilizzo di capacità motorie fini, a meno che non si trovi un lucchetto abbastanza grande da poter essere facilmente manipolato e con poche lettere scritte, con un carattere Dys-friendly.

cryptex , ad esempio, potrebbero risultare un problema, a meno che non siano molto grandi e con una semplice parola chiave. È meglio evitare piccoli cryptex complessi come quello dell’immagine.[40] Ci sono dei tutorial su YouTube[41] per creare un cryptex di cartone, grande e semplice quanto basta. È molto pratico in quanto è possibile utilizzare qualsiasi cosa, dalle lettere, ai numeri, ai simboli, ecc.

Ribadiamo ulteriormente, i lucchetti numerici dovrebbero essere abbastanza grandi da non richiedere capacità motorie fini e non troppo complicati. Gli alunni con discalculia potrebbero comunque trovarli difficili. Un altro lucchetto che può essere di ostacolo è il lucchetto direzionale, specialmente per gli alunni dislessici in quanto hanno difficoltà a distinguere la destra dalla sinistra. I lucchetti direzionali, quindi, non sono consigliati in questo caso.

Un processo meccanico se non troppo minuto può essere pertinente, così come un enigma logico.

In conclusione, come regola generale, è meglio cercare di evitare micromanipolazioni e modelli e parole complicati o confusi. È meglio utilizzare puzzle meccanici in schemi generali. Anche gli indizi e gli enigmi logici possono essere considerati dei buoni strumenti da utilizzare con i DSA.

5.5 Adattamento delle componenti tecnologiche

5.5.1 In Generale

Una delle principali difficoltà per gli studenti con DSA è il sovraccarico di stimoli sensoriali. Anche se è molto utile per loro variare i tipi di stimoli e di informazioni sensoriali, trovarseli di fronte tutti in una volta potrebbe risultare molto probabilmente una situazione “travolgente” e confusionaria.

Ad esempio, nel caso in cui si volesse predisporre un’atmosfera di emergenza con allarmi, istruzioni ripetute, luci rosse stroboscopiche, con segnali luminosi aggiuntivi a pulsante, ecc…tutto questo, in una sola volta, con in più la pressione del tempo, risulterebbe troppo per gli alunni con DSA.

5.5.2 Altre componenti tecnologiche

Alcune tecnologie all’avanguardia possono essere utili quando si introduce una Escape Room. Ad esempio, per implementare le linee guida scritte e orali, nel momento in cui si introduce il tema o il personaggio principale della Escape Room, potrebbe risultare piacevole disporre di un video introduttivo. Si possono utilizzare altre componenti tecnologiche, come timer o orologi.

La stima del tempo è solitamente una difficoltà per gli alunni con DSA, specialmente per gli alunni con dislessia e discalculia. In questo caso, il tradizionale quadrante di un orologio può essere di difficile lettura e sarebbe meglio utilizzare un indicatore di tempo più chiaro e visivo. Si potrebbe utilizzare un orologio digitale, se l’Escape Room è ambientata nei tempi moderni, o una clessidra per ambientazioni in periodi antichi: la quantità fisica di sabbia aiuta a visualizzare se resta molto o poco tempo.

Anziché utilizzare un orologio tradizionale, il livello di qualunque cosa può fungere da indicatore. Ad esempio, per ambientazioni più moderne, il livello d’aria rimasto nella stanza può essere indicato con un indicatore digitale. Se l’esperienza riguardasse, ad esempio, il trovare la cura per una malattia, si potrebbe pensare a un numero limite di persone contagiate, con un “contatore di persone contagiate”. Esistono svariati siti web gratuiti per pianificare dei conti alla rovescia.

5.6 Indizi intercambiabili a seconda delle esigenze dei fuggitivi

Esistono due tipologie di indizi di cui possiamo parlare. La prima è costituita da indizi che i giocatori troveranno in tutto lo spazio della Escape Room. La seconda tipologia sono gli indizi forniti dal Game Master, ogni volta che i giocatori sono bloccati.

5.6.1 Indizi per il gioco

La prima cosa a cui bisogna prestare attenzione è la coerenza. Gli indizi devono inserirsi perfettamente nel tema dell’Escape Room per evitare di interrompere l’esperienza. Poi, è opportuno variare il tipo di indizi utilizzati. Tutto quello che si trova in una Escape Room può essere un indizio, compreso qualcosa che non si trova dove dovrebbe essere.

Può risultare importante: il numero di sedie presenti, un libro mancante in una libreria, le immagini sul muro, la musica che si può sentire, ecc. Questi tipi di indizi possono essere più utili nel caso di DSA anziché l’utilizzo di complicati codici scritti, ad esempio. Gli alunni con DSA tendono a valutare più facilmente il quadro generale, e quindi devrebbero essere preferiti questi ultimi di indizi.

5.6.2 Indizi del Game Master

IIn una Escape Room, una delle caratteristiche principali che permette ad un gioco di fuga dalla stanza di procedere senza intoppi e rivelarsi una grande esperienza è la supervisione dell’Escape Room. Questa supervisione è di solito effettuata dal Game Master, ed in questo dovrà essere gestita dall’insegnante. Se gli alunni con Dys dovessero partecipare al gioco, è opportuno informare in anticipo il Game Master in modo che sappia come agire. L’intervento del Game Master consiste nel fornire suggerimenti “quanto basta”, in modo che i passi da fare vengano scoperti da soli, senza fornire direttamente la risposta. L’aiuto da parte del Game Master deve essere minimo, il punto è quello di spingere gli alunni nella giusta direzione quando risultino davvero bloccati. Questa modalità d’intervento può essere difficile da trovare, ma è essenziale per una buona esperienza.

Quindi, come rendere incisivi ed inclusivi gli aiuti del game master? Dipende da come è organizzata l’Escape Room e dal tema portante. Può esserci uno schermo che fornisce istruzioni scritte tramite una chat, ad esempio, nel qual caso si applicano le istruzioni per qualunque materiale scritto. Se gli indizi sono necessariamente scritti, il Game Master può consigliare ai giocatori prima della partita di prestare attenzione a far segnalare a qualcuno l’arrivo del messaggio e, idealmente, a far leggere i messaggi ad alta voce a un buon lettore, in modo che le persone con problemi di lettura, o i lettori lenti, possano partecipare attivamente e in modo efficace. Gli indizi possono essere forniti anche oralmente, tramite una radio, un microfono, ecc. In questo caso, si consiglia di evitare rumori nocivi e di fondo.

5.7 L’importanza della complementarietà

Come abbiamo detto, il maggior punto di forza di un gruppo di giocatori all’interno di una Escape Room è probabilmente la loro complementarietà. Ogni volta che i giocatori sono all’interno della stanza, dovrebbero fare affidamento sulle capacità di tutti.

Dovrebbe esserci una buona comunicazione all’interno del gruppo e i compiti dovrebbero essere distribuiti equamente. Tutti risultano coinvolti ed è normale quando qualcuno non riesce a trovare la soluzione. E’ importante condividere le informazioni con il gruppo. Molte Escape Room si basano sul lavoro di squadra o su lucchetti ed indizi cooperativi. Questo è un elemento chiave per la risoluzione di una Escape Room e deve essere sottolineato prima di entrare nella stanza.

Le persone affette da DSA avranno forse qualche difficoltà con alcuni compiti, ma avranno anche i loro punti di forza, e potranno comunque partecipare pienamente senza sentirsi lasciati da parte perché non sono in grado di svolgere un compito specifico. Dato che tutti hanno dei compiti da svolgere, ognuno è chiamato a fare la sua parte, senza che nessuno si senta escluso. Insistere in anticipo sulla complementarità può anche aiutare gli alunni a capire che il non eccellere in tutto non è un male, e che il lavoro di squadra prevale sull’individualità.

È anche interessante spiegare agli alunni che i ruoli possono essere attribuiti in anticipo. Si possono avere ricercatori, decisori, comunicatori, coordinatori, ecc. Può esserci anche una rotazione dei ruoli all’interno della stanza. Di solito, questa attribuzione dovrebbe verificarsi spontaneamente: le persone fanno ciò che è più confortevole per loro. Occorre sottolineare che, nel caso di un gruppo in cui tutti cercassero indizi, ma non vi fosse nessuno intenzionato a risolverli, e non si verificasse nessuna comunicazione, molto probabilmente non si riuscirebbe a fuggire dalla stanza, neanche una volta scoperti tutti gli indizi.

L’interdipendenza è l’aspetto che deve essere maggiormente sottolineato in una escape con alunni con DSA. Come abbiamo visto nel corso di questo scritto, molti codici, lucchetti e indizi potrebbero aggiungere ulteriori difficoltà per gli alunni con DSA. Detto ciò, il fare parte di un gruppo che lavora come una squadra, i “punti deboli” verrebbero compensati, con il vantaggio di riuscire ad esprimere i propri punti di forza.

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