Galileo Galilei
Galileo Galilei nacque a Pisa nel 1564. All'età di 17 anni, iniziò a studiare medicina, che presto abbandonò. Il suo insegnante di disegno riuscì a farlo interessare alla matematica - un termine che comprendeva diverse discipline tra cui astronomia e fisica. Nel 1592, Galileo divenne professore di matematica a Padova e si dedicava alla creazione di strumenti di navigazione e bussole. Già nel 1597, Galileo si interessò alla caduta dei corpi e arrivò alla formulazione della relativa legge matematica nell’autunno del 1602. La vita dello scienziato prese una svolta nel 1609 quando venne a sapere dell'esistenza del telescopio. Galileo ne fece una copia e lo commercializzò, perfezionando lo strumento: il suo telescopio ingrandiva fino a 30 volte. Volgendolo verso il cielo, scoprì che la Via Lattea era composta da molte stelle invisibili ad occhio nudo e osservò quattro corpi che ruotavano attorno a Giove, che chiamò "pianeti medicei". Continuò le sue osservazioni e scoprì macchie solari, dimostrando che il Sole aveva delle imperfezioni. Fu poi coinvolto in dispute scientifiche e religiose affermando l'eliocentrismo e il movimento della Terra. A Galileo fu proibito dalla Chiesa di insegnare queste idee con qualsiasi mezzo. Nel 1632, lo scienziato pubblicò "Dialogo tra i due più grandi sistemi del mondo", in cui presentò una "prova" del moto della Terra e criticò direttamente il pensiero della Chiesa. Nel 1633, Galileo comparve davanti al Tribunale dell'Inquisizione. Galileo accettò di ritrattare e fu posto agli arresti domiciliari ad Arcetri. In prigione, scrisse la sua opera principale “Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno a due nuove scienze”, che fu pubblicata in Olanda (1638). Galileo morì nel 1642.